Scarica il bollettino Insieme del 11 febbraio

Sussidio preghiera 2024

Cari parrocchiani,
il lebbroso è un morto vivente, uno che attacca la morte a chiunque gli si avvicini. Gesù non ha timore degli impuri, segnati nel corpo e nello spirito. Rompe ogni pregiudizio e compie gesti che Dio. fa con ogni ferita umana: si avvicina con compassione, tocca, parla:
“Lo voglio, guarisci!”.
Se la più grande impurità è rifiutarsi di sporcarsi le mani con. gli altri, la compassione del cuore toglie noi stessi e gli altri dalla. solitudine, fa tendere le mani e promuovere iniziative che diventano annuncio, realtà, risurrezione, vita!

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 4 febbraio

Cari parrocchiani,
Gesù guarisce, prega (intercede), annunzia. Queste sono le sue azioni abituali tra i villaggi della Palestina, azioni che il Signore continua a svolgere ancora oggi in quel “territorio” spesso impervious, deserto, ricoperto di rovi, trincerato e chiuso che è il cuore di ogni uomo.
Egli, però, non si stanca di chiamare e di invitare, non si rassegna di fronte alle porte sbarrate, perché ci vuole liberi, ci vuole felici e accogliere il Vangelo significa, appunto, vivere e trasmettere la gioia, la speranza.
Lasciamoci prendere per mano come la suocera di Pietro e ogni paura svanirà. Il Signore non attende altro che il nostro consenso per guarirci, per liberarci da qualsiasi tipo di prigione in cui ci troviamo.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 28 gennaio

Cari parrocchiani,
tutto il vangelo di Marco è costruito attorno a questa domanda: chi è questo Gesù di Nazaret? E la risposta giunge da chi non avremmo mai pensato. Non sono i discepoli che dichiarano Gesù “Messia” e neppure i fedeli della sinagoga. È Satana stesso che lo riconosce e lo proclama: “Io so chi tu sei: il santo di Dio”.
San Girolamo, Padre della Chiesa, commentando questa affermazione, chiarisce e sottolinea: «Questa non è una spontanea confessione di fede cui faccia seguito il premio, ma una confessione necessariamente estorta che costringe chi non vuole. Come accade agli schiavi fuggiaschi che, incontrando dopo molto tempo il loro padrone, gridano implorazioni soltanto per evitare le bastonate, così i demoni, avendo visto d’improvviso apparire il Signore in terra, credevano che fosse venuto per giudicarli. La presenza del Salvatore è infatti tormento per i demoni».
E noi, riusciamo a riconoscere Gesù? L’indemoniato è muto. Noi, invece, abbiamo ancora la possibilità di far sentire la nostra voce e di supplicare il Maestro di guarirci, di salvarci!
Facciamolo subito. E il Signore della vita risponderà con la sua grande misericordia.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 21 gennaio

Cari parrocchiani,
Marco, nel suo Vangelo, vuole subito farci capire una cosa fondamentale: Gesù non ci offre una nuova dottrina, ma ci fa partecipi di un fatto: il regno di Dio è arrivato. Dio è vicino a noi. Lo possiamo toccare. Questa è la buona notizia, il Vangelo, di un Dio che si impegna, che ci cerca e non ci abbandona.
Il cambiamento che Gesù ci chiede è questo: accorgerci che Dio è vicino, è parte di noi, è vita che vibra nel cuore dell’umanità.
Il richiamo forte che fa ai quattro pescatori, spiega e approfondisce questo concetto: “Seguitemi”. Lo abbiamo già visto la settimana scorsa: il maestro non esamina i suoi futuri discepoli per vedere se sono adatti alla missione, li chiama semplicemente a seguirlo, a camminare con lui, a vivere con lui, a stare con lui.
Questa è la buona notizia, questo è il Vangelo. Un Dio che ci incontra sulle rive della nostra vita di ogni giorno, ci libera dalle reti che ci imprigionano e ci spinge all’avventura per essere pescatori di uomini.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 14 gennaio

Cari parrocchiani,
alla domanda di Gesù: “Che cosa cercate?”, i discepoli di Giovanni rispondono con un’altra domanda: “Maestro, dove abiti?”. E la risposta di Gesù diventa un invito: “Venite e vedrete”; venite per poter vedere.
L’avventura degli Apostoli comincia così, come un incontro di persone che si aprono reciprocamente; vedono dove abita il Maestro e cominciano a conoscerlo. Essi, infatti, non dovranno essere annunciatori di un’idea, ma testimoni di una persona.
Prima di essere mandati ad evangelizzare, dovranno “stare” con Gesù, stabilendo con lui un rapporto personale. Su questa base, l’evangelizzazione altro non sarà che un annuncio di ciò che si è sperimentato e un invito a entrare nel mistero della comunione con Cristo.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 7 gennaio

Cari parrocchiani,
trent’anni dopo il suo Natale il piccolo Gesù è cresciuto ed è diventato un uomo. Il racconto del Battesimo, che Marco presenta all’inizio del suo Vangelo anticipa uno dei tratti fondamentali che caratterizzerà tutta la vita del Maestro. Lui, l’atteso delle genti, cantato dagli angeli nel cielo di Betlemme e adorato dai Magi d’Oriente, si mette in fila con il popolo penitente convocato da Giovanni Battista presso il fiume Giordano.
Per essere la prima mossa pubblica del Messia, è davvero sorprendente. Fin dall’inizio Gesù svela la sua solidarietà con gli ultimi, gli scartati, con i peccatori.
Penso che Gesù sogni una Chiesa così! Una Chiesa povera con i poveri. Una Chiesa che non cerca applausi e posti d’onore.
Una Chiesa che sa abitare la periferia per rialzare chi è caduto, per accompagnare chi è debole, per curare con pazienza le ferite dell’umanità. Sarebbe proprio bello che il Padre del Cielo, vedendoci in fila con gli invisibili, con i derelitti, potesse dire:
«Questi sono i miei figli, nei quali mi sono compiaciuto!».
Buona festa del Battesimo di Gesù!

Il vostro parroco don Christian

Le Parrocchie di Ravina e Romagnano sono felici di accogliere nella comunità i nuovi nati e le loro famiglie.

Scarica il bollettino Insieme del 24 e 31 dicembre

Scarica la lettera di suor Annarita

Cari parrocchiani,
tra poche ore celebreremo il grande mistero dell’Incarnazione di Dio grazie al “Sì” di Maria: “Sì-cché” l’umanità ha conosciuto il Suo volto, è stata toccata dal Suo amore, salvata dalla Sua misericordia che tutti i popoli raggiunge e ad ogni popolo si rivela!
E allora: «Rallegrati, non temere, il Signore è con te!», sono parole pronunciate oggi anche per noi; sono quella certezza profonda con cui riavvicinarci a Dio; sono quella convinzione che ci permette di restare, nonostante tutto, tra le sue braccia.
Facciamo nostra l’umile e coraggiosa fede di Maria di Nazareth che sa interrogarsi, interrogare e infine affidarsi, perché “credere” significa accogliere il lievito della Parola che entra e agisce nelle nostre vite: in ciò che è piccolo, discreto, silenzioso, imprevisto, inatteso, irrazionale… lì Dio ci raggiunge e la gioia diventa davvero possibile, la speranza tangibile!

Buon Santo Natale a tutti voi!
Il vostro parroco don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 17 dicembre

Cari parrocchiani,
il messaggero annunciato nel Vangelo di domenica scorsa è descritto in modo più dettagliato dall’evangelista Giovanni. Egli ci ricorda, infatti, i dialoghi che Giovanni Battista ebbe con sacerdoti e leviti venuti da Gerusalemme per interrogarlo. Era forse il Messia? No, rispose Giovanni Battista: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia” (Gv 1,23).
Sant’Agostino commenta: “Giovanni Battista era una voce, ma in principio il Signore era il Verbo. Giovanni fu una voce per un certo tempo, ma Cristo, che in principio era il Verbo, è il Verbo per l’eternità” (Ser 293).
“Egli – dice l’evangelista Giovanni – venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui”. Così anche noi dobbiamo essere testimoni di Gesù, prima di tutto nella santità delle nostre vite perché “…mi ha rivestito delle vesti di
salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia” (Is 61,10).

Buona terza domenica di Avvento!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 10 dicembre

Cari parrocchiani,
Giovanni Battista fa il suo ingresso spettacolare nel mondo, vestito di peli di cammello. Le sue parole bruciano l’aria, le sue azioni frustano il vento. Predica “un battesimo di conversione per il perdono dei peccati” e immerge i suoi discepoli nelle acque del Giordano. Il suo messaggio, pur legato a un momento della storia, è eterno, si rivolge anche a noi: è necessario che «preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri». Dunque, Gesù chiede a ognuno di noi personalmente: “Mi vuoi accogliere?”. Fino a quando non avremo una risposta a questa domanda, avrà poco senso agitarci per preparare luminarie e presepi. Basterebbe un semplice: “Sì, ti voglio accogliere”, per vederlo all’opera a ridare vita.

Buona seconda domenica di Avvento!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 3 dicembre

Cari parrocchiani,
un nuovo anno liturgico inizia sempre con un accorato appello alla vigilanza.
Non sappiamo quando il Signore della vita
ritornerà per chiederci conto dei suoi doni. Intanto cominciamo un nuovo anno del Signore!
Iniziamo di nuovo con la supplica: “Vieni, Signore Gesù!”. Il più furbo di noi non è quello che ha un gran capitale in banca, ma colui che vigila e sa far fruttificare
i doni ricevuti nell’attesa della venuta piena e definitiva, al momento di consegnare la nostra vita.

Buon Avvento!
don Christian.