Scarica il bollettino Insieme del 17 marzo

Cari parrocchiani,
Gesù si ritrova di fronte alla morte dell’amico Lazzaro e si commuove profondamente fino ad arrivare alle lacrime. Il cuore di Dio fatto carne, interamente dentro alle vicende umane che non annulla ma dalle quali si lascia egli stesso plasmare, si intreccia con la sua parola ferma: «Vieni fuori!». E Lazzaro
ritorna in vita.
Nella storia di Gesù c’è chi lo ammira, chi si commuove è piange, chi gli crede e lo segue. Altri corrono a denunciarlo ai farisei e, poco dopo, lui stesso sarà condannato a morte.
Uomo o donna che leggi, quando “vieni fuori” dalle tue spirali di morte? Gesù ha detto: «Io sono la risurrezione e la vita». Ecco perché a ogni svolta interiore profonda la Risurrezione ti attende!

Buona quinta domenica di Quaresima!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 10 marzo

Cari parrocchiani,
l’uomo religioso, di tutti i tempi e di ogni cultura, porta inscritta nel suo DNA l’intima convinzione che la malattia e la disgrazia siano mandate da Dio quale giusta punizione per colpe commesse, a volte evidenti, altre volte, la maggior parte, nascoste. Questa lettura distorta del pensiero divino non ha risparmiato neanche i discepoli di Gesù e, in fondo, nemmeno noi.
Se Dio dovesse pensare secondo le categorie della retribuzione allora nessuno sarebbe al sicuro. Tutti siamo dentro una storia di peccato, nostro o di chi ci ha preceduti.
Leggere ciò che ci accade secondo queste categorie ci porta alla disperazione di non poter cambiare le cose.
Per questo il Maestro invita i suoi a convertire lo sguardo sul male: «È perché siano manifestate le opere di Dio». Ossia dentro l’esperienza della fede non c’è più la totale negatività di un evento. Anzi, in ogni ambito della vita Dio interviene è salva, se noi lo chiediamo e lo desideriamo veramente. E se ciò, da un lato, fa emergere la nostra cecità spirituale dalla nascita, dall’altro, i gesti compiuti da Gesù narrano l’intervento creativo di Dio che dona all’uomo una rinnovata visione ed esperienza di vita.

Buona quarta domenica di Quaresima!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 3 marzo

Cari parrocchiani,
il Vangelo ci parla anzitutto della sete di Gesù. Si tratta in primo luogo di una sete fisica. Occorre sempre ricordare, specialmente in questo periodo di Quaresima e di Passione, anche la dimensione umana di Gesù: egli è un uomo vero che ha sete e che si stanca nel suo viaggiare tra gli uomini. Ma la sua sete ha anche un significato simbolico, spirituale. Ogni uomo ha sete e passa da un pozzo all’altro; un vagare incessante, un desiderio inesauribile, rivolto ai molteplici bisogni del corpo e dello spirito. E la samaritana sente che in Gesù ha trovato colui che cercava da sempre: il Messia, che la solleva dalle sue paure e delusioni, rendendola libera. Perciò lascia la sua brocca (che rappresenta i tentativi umani di soddisfare la sua sete) e diventa missionaria: aiuta il suo popolo a incontrare Gesù, a mettersi al suo ascolto.

Buona terza domenica di Quaresima!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 25 febbraio

Cari parrocchiani,
la “trasfigurazione” rende visibile ai sensi ciò che accade nel dialogo di Gesù con il Padre: nell’intima compenetrazione del suo essere con Dio, Gesù diventa pura luce («Luce da Luce», diciamo nel “Credo”). Ossia, la voce del Padre rivela lo splendore e la preziosità del Figlio e quella del Figlio (Gesù) rivela lo splendore e la preziosità di ognuno di noi!
Ascoltando la voce del Figlio, anche noi possiamo vedere gli altri (l’altro) in un’altra luce, risvegliando l’essere meraviglioso che è seppellito dietro la paura del giudizio, dietro la vergogna dei propri limiti, dietro il senso di colpa che le pretese altrui destano… e aprendo (sempre nell’altro) uno spazio di fiducia nel quale può rivelarsi in tutta la sua bellezza.

Buona seconda domenica di Quaresima!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 18 febbraio

Cari parrocchiani,
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertiti e credete nel vangelo» è il solenne annuncio che apre il ministero pubblico di Gesù.
In poche battute l’evangelista Marco ci dice che la predicazione di Giovanni, il Battesimo di Gesù nel Giordano e la tentazione nel deserto sono i segni che preannunciano un nuovo
“Esodo” di cui Gesù è guida ed esempio. Sospinto nel deserto dallo Spirito che era disceso su di lui al momento del Battesimo, Marco non dice nulla delle “prove” affrontate, ma ci suggerisce la sua vittoria.
Dunque la “tentazione” è un elemento ineludibile del nostro cammino di vita cristiana, per cui la “conversione” diventa una prerogativa quotidiana: ossia in ogni istante occorre che rivediamo noi stessi, senza presumere di aver raggiunto il
traguardo della perfezione.
Per questo il tempo di Quaresima che la Chiesa ci mette a disposizione ogni anno è un’occasione perché consideriamo che questa necessità – di conversione – interessa ciascuno di noi in tutto il proprio vissuto che, di fatto, non conosce limiti di tempo.

Buona prima domenica di Quaresima!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 11 febbraio

Sussidio preghiera 2024

Cari parrocchiani,
il lebbroso è un morto vivente, uno che attacca la morte a chiunque gli si avvicini. Gesù non ha timore degli impuri, segnati nel corpo e nello spirito. Rompe ogni pregiudizio e compie gesti che Dio. fa con ogni ferita umana: si avvicina con compassione, tocca, parla:
“Lo voglio, guarisci!”.
Se la più grande impurità è rifiutarsi di sporcarsi le mani con. gli altri, la compassione del cuore toglie noi stessi e gli altri dalla. solitudine, fa tendere le mani e promuovere iniziative che diventano annuncio, realtà, risurrezione, vita!

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 4 febbraio

Cari parrocchiani,
Gesù guarisce, prega (intercede), annunzia. Queste sono le sue azioni abituali tra i villaggi della Palestina, azioni che il Signore continua a svolgere ancora oggi in quel “territorio” spesso impervious, deserto, ricoperto di rovi, trincerato e chiuso che è il cuore di ogni uomo.
Egli, però, non si stanca di chiamare e di invitare, non si rassegna di fronte alle porte sbarrate, perché ci vuole liberi, ci vuole felici e accogliere il Vangelo significa, appunto, vivere e trasmettere la gioia, la speranza.
Lasciamoci prendere per mano come la suocera di Pietro e ogni paura svanirà. Il Signore non attende altro che il nostro consenso per guarirci, per liberarci da qualsiasi tipo di prigione in cui ci troviamo.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 28 gennaio

Cari parrocchiani,
tutto il vangelo di Marco è costruito attorno a questa domanda: chi è questo Gesù di Nazaret? E la risposta giunge da chi non avremmo mai pensato. Non sono i discepoli che dichiarano Gesù “Messia” e neppure i fedeli della sinagoga. È Satana stesso che lo riconosce e lo proclama: “Io so chi tu sei: il santo di Dio”.
San Girolamo, Padre della Chiesa, commentando questa affermazione, chiarisce e sottolinea: «Questa non è una spontanea confessione di fede cui faccia seguito il premio, ma una confessione necessariamente estorta che costringe chi non vuole. Come accade agli schiavi fuggiaschi che, incontrando dopo molto tempo il loro padrone, gridano implorazioni soltanto per evitare le bastonate, così i demoni, avendo visto d’improvviso apparire il Signore in terra, credevano che fosse venuto per giudicarli. La presenza del Salvatore è infatti tormento per i demoni».
E noi, riusciamo a riconoscere Gesù? L’indemoniato è muto. Noi, invece, abbiamo ancora la possibilità di far sentire la nostra voce e di supplicare il Maestro di guarirci, di salvarci!
Facciamolo subito. E il Signore della vita risponderà con la sua grande misericordia.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 21 gennaio

Cari parrocchiani,
Marco, nel suo Vangelo, vuole subito farci capire una cosa fondamentale: Gesù non ci offre una nuova dottrina, ma ci fa partecipi di un fatto: il regno di Dio è arrivato. Dio è vicino a noi. Lo possiamo toccare. Questa è la buona notizia, il Vangelo, di un Dio che si impegna, che ci cerca e non ci abbandona.
Il cambiamento che Gesù ci chiede è questo: accorgerci che Dio è vicino, è parte di noi, è vita che vibra nel cuore dell’umanità.
Il richiamo forte che fa ai quattro pescatori, spiega e approfondisce questo concetto: “Seguitemi”. Lo abbiamo già visto la settimana scorsa: il maestro non esamina i suoi futuri discepoli per vedere se sono adatti alla missione, li chiama semplicemente a seguirlo, a camminare con lui, a vivere con lui, a stare con lui.
Questa è la buona notizia, questo è il Vangelo. Un Dio che ci incontra sulle rive della nostra vita di ogni giorno, ci libera dalle reti che ci imprigionano e ci spinge all’avventura per essere pescatori di uomini.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 14 gennaio

Cari parrocchiani,
alla domanda di Gesù: “Che cosa cercate?”, i discepoli di Giovanni rispondono con un’altra domanda: “Maestro, dove abiti?”. E la risposta di Gesù diventa un invito: “Venite e vedrete”; venite per poter vedere.
L’avventura degli Apostoli comincia così, come un incontro di persone che si aprono reciprocamente; vedono dove abita il Maestro e cominciano a conoscerlo. Essi, infatti, non dovranno essere annunciatori di un’idea, ma testimoni di una persona.
Prima di essere mandati ad evangelizzare, dovranno “stare” con Gesù, stabilendo con lui un rapporto personale. Su questa base, l’evangelizzazione altro non sarà che un annuncio di ciò che si è sperimentato e un invito a entrare nel mistero della comunione con Cristo.

Buona domenica!
don Christian