Scarica il bollettino Insieme del 23 e 30 luglio

Cari parrocchiani,
le parabole di questa domenica descrivono lo stile di Dio nell’esercitare la giustizia.
Immagini semplici, quotidiane, visibili ai nostri occhi, ove la pazienza sostituisce la fretta.
Quell’uomo non ha fretta di raccogliere ciò che è suo e sradicare ciò che non lo è. Attende il tempo maturo per togliere prima il negativo e bruciarlo e tenere poi il buono. Il pittore olandese Johannes Vermeer (XVII secolo) dipinse una donna pesatrice di perle: in piedi, ha davanti a sé un tavolo su cui poggia la mano sinistra, la destra invece tiene un bilanciere con delle perle, nel tentativo di cercare un equilibrio. Lo sguardo è fisso su quel bilanciere. Alle spalle della donna è appeso alla parete un quadro con il giudizio universale.
Ora, come ci vuole pazienza nel tenere in equilibrio un bilanciere, così Dio (prima lettura) ci giudica con mitezza e ci governa con molta indulgenza, scrutando i nostri cuori (seconda lettura).
Che il Signore ci doni il suo sguardo e la sua pazienza per essere più giusti, come Lui.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 9 e 16 luglio

Cari parrocchiani,
Gesù oggi ci dice: «Venite a me, voi tutti. Non vergognatevi della vostra povertà, non reagite alle difficoltà della vita con la superficialità, con la pretesa di farcela da soli, con l’abbattimento.
Sappiate che non siete soli: io vi amo, vi conduco al Padre.
Ascoltando queste parole e fidandovi di me, troverete ristoro».
Essere cristiani non significa avere tante conoscenze religiose, sapere o fare molte cose, avere grandi progetti, ma ascoltare con il cuore – come rivolte a noi personalmente – le parole di Gesù.
In ogni celebrazione eucaristica, nutrendoci del Corpo e Sangue del Signore, segno efficace dell’amore di Dio, troveremo la forza per camminare nella serenità, nella speranza e nell’impegno.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 25 giugno e 2 luglio

Cari parrocchiani,
commenta Paolo Curtaz: “Dio sa, Dio conosce. Ma non determina a priori il nostro cammino, non assiste, distratto, alle nostre vicende e alle nostre disgrazie, non è un burattinaio che tutto decide a prescindere. Non cade foglia che Dio non voglia.
Non è così. Bisognerebbe correggere questo detto popolare.
Non cade foglia che Dio non sappia. E se anche il passero cade dal nido delle sue mani, Dio è pronto a riprenderlo e ad accudirlo. Io valgo. Valgo più di molti passeri, dice il Signore.
Dio ci ama, perciò siamo liberi, anche di cedere alla paura, al giudizio, anche di lasciar appassire l’anima. Dio non vuole le. guerre, i morti per fame, l’egoismo delle nazioni, l’arroganza e la violenza. Ci ha creati liberi per fiorire, non per tagliare le radici di chi ci sta accanto. Dio non vuole che ci distruggiamo.
E noi?”

Buona domenica, sempre nelle mani di Dio!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 11 e 18 giugno

Cari parrocchiani,
“celebrare la festa del Corpus Domini significa riconoscerci comunità che è riunita dall’Eucaristia e che si nutre di questo pane per essere un solo corpo, significa affermare il desiderio che Cristo abiti le nostre case, che Egli si spezzi sulle nostre tavole, per portarlo nelle nostre fraterne relazioni, ovunque e con chiunque saremo… anche con quei giovani che a Messa non vediamo quasi più! Già… perché dove sono i giovani? Il fatto che i giovani non siano a Messa, e neppure nei nostri soliti ambienti, non significa che i giovani non ci siano più e neppure che non vivano una ricerca spirituale; semplicemente non sono dove siamo noi e dove noi – ancora – li aspettiamo; sono in ricerca ma percorrono strade differenti da quelle che abbiamo percorso noi. Il primo passo, di conseguenza, è andare dove sono loro, affiancarsi con discrezione e assumere la postura del compagno di viaggio, con gratuità!
L’obiettivo non è portarli sulle nostre strade, che sono quelle da molti anni, ma imparare da loro e con loro quali nuove strade la Chiesa di oggi può percorrere e quali luoghi può immaginare.
Ecco, forse potremmo partire da qui: semplicemente – da adulti – prenderci il tempo di stare con i giovani che incontriamo (anche per strada, anche al lavoro!) e ascoltarli con rispetto, con pazienza, con il coraggio di prendere sul serio ciò che condividono: la preoccupazione per un futuro che ha i tratti incerti perché la pandemia, la guerra, i cambiamenti climatici rendono faticoso guardare oltre… ma sapendo – noi che un tratto di strada l’abbiamo già percorsa – che già il camminare insieme è foriero di speranza, che anche in questo mondo c’è posto per un Dio che ha scommesso tutto sull’uomo e sulla donna di ogni tempo, e che ancora ha tanto da fare con la nostra umanità.”
[tratto da un articolo di Cecilia Cremonesi].
E allora… buon cammino e buon ascolto!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 4 giugno

Cari parrocchiani,
durante il viaggio nel deserto, Dio ha dato al suo popolo un cibo inatteso e misterioso – la manna – che non aveva più nulla a che vedere con le cipolle degli egiziani.
E come tutti abbiamo bisogno di nutrirci di pane, così abbiamo bisogno di cibarci di affetto, di luce, di senso, di felicità.
Ma questo cibo, purtroppo, scarseggia: infatti, quante persone muoiono per inedia spirituale e si spengono interiormente! Cioè, manca loro il cibo che permette di camminare, di capire il grande mistero della nostra esistenza, del nostro destino.
Per questo, Dio ci dona il pane del cammino verso la pienezza, verso l’eternità, verso la luce.
Anzi, è Dio stesso che si fa pane per noi.
Auguro a tutti voi una lieta festa del Corpus Domini che celebreremo in settimana!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 28 maggio

Cari parrocchiani,
i doni dello Spirito Santo non nascondono le nostre difficoltà, amarezze, fragilità quotidiane che spesso ci tolgono la pace, ma ci aiutano a vedere Gesù che viene in mezzo a noi, che ci mostra i segni del
dolore della croce, ci mostra tutto il suo amore e ci dice: “Pace a voi”.
Gesù ora manda noi, con il dono dello Spirito, a proseguire la missione da lui iniziata nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità parrocchiali.
Fa’, o Signore, che il dono dello Spirito Santo ci aiuti ad accogliere e abbracciare la vita di ciascuno senza pregiudizi, facendo esperienza di perdono con se stessi e con gli altri.

Buona domenica di Pentecoste!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 21 maggio

Cari parrocchiani,
talvolta ci sembra che la storia sia in balìa di forze non sempre limpide; oggi, contemplando Gesù accanto al Padre, nella pienezza del suo potere, possiamo respirare con i due polmoni della fede e della speranza: aperti all’infinito di Dio, siamo accompagnati dal suo Figlio e dallo Spirito, siamo strappati dalle paure e dai limiti del mondo e siamo capaci di guardare al Cielo come nostra mèta e alla Terra con amore e serenità.

Buona domenica!

don Christian.

Scarica il bollettino Insieme del 14 maggio

Cari parrocchiani,
Gesù fa una grande promessa a chi si abbandona al suo amore: “Non vi lascerò orfani”. L’uomo si sente spesso solo,
disorientato, orfano. La presenza stessa del Signore nella storia è misteriosa, compenetrata dall’impressione della sua assenza.
Questo silenzio, da una parte, ci aiuta a capire i nostri fratelli che non conoscono Dio, dall’altra parte ci spinge a invocare una sua presenza più tangibile.
Per questo Gesù ci assicura che l’unione sua e del Padre con noi è realizzata dallo Spirito Santo. Questo dono gratuito Gesù lo chiede incessantemente al Padre per noi, perché sia accanto a noi e dentro di noi, come ospite dolce. Lo Spirito Santo è chiamato “l’altro Paraclito”. Il primo Paraclito è Gesù e lo Spirito Santo continua il compito svolto da Gesù. Il termine Paraclito significa avvocato, colui che ci difende di fronte al mondo; significa anche consolatore, colui che ci esorta al bene e sostiene la nostra fedeltà al Signore, colui che ci soccorre in ogni circostanza.
Chiediamo allo Spirito che difenda la nostra fede, facendoci esclamare che Dio è Padre, che Gesù Cristo è il Signore!

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 7 maggio

Cari parrocchiani,
Gesù vive la sua morte come atto estremo di amore e di affidamento alla volontà del Padre, come ritorno a Lui, come comunione piena con Lui.
Ma i discepoli non resteranno soli perché egli sarà sempre con loro. Infatti, il posto che Gesù va a preparare non è soltanto, in primo luogo, il paradiso; il posto che egli va a prepararci lo viviamo anzitutto qui, sulla terra.
Questo posto è la nostra condizione di figli di Dio nell’esistenza quotidiana. Poter vivere in comunione col Padre e fare della vita un’offerta a Lui, in un dialogo filiale, annunciare le opere meravigliose che Dio compie nella storia e proclamare la propria fede come passaggio dalle tenebre alla luce: questo è il posto e il compito che
Gesù prepara ai suoi discepoli.
Per questo, a Filippo e a noi, Gesù dice che per vedere il Padre c’è un solo modo: guardare al Figlio, ascoltare la sua parola, riconoscere le sue opere.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 30 aprile

Cari parrocchiani,
essere chiamati per nome è sempre un segno di familiarità; ci mette a nostro agio, ci fa sentire riconosciuti, ci fa sentire sicuri e a volte addirittura… amati. Anche Gesù ci chiama e non lo fa collettivamente; ci chiama “ciascuno per nome”, ciascuno per compiere qualcosa di diverso, di unico, qualcosa che porti il suo amore nel mondo.
Ma nel nostro vivere quotidiano, così caotico e frenetico, riusciamo ad ascoltare la voce del Buon Pastore che ci chiama, che chiama il mio nome? E come distinguere l’ispirazione di Dio dalla voce del ladro, dalle suggestioni del maligno?
Il suggerimento che Papa Francesco, cresciuto alla scuola degli Esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola (1491-1556), ci offre è semplice e al tempo stesso impegnativo: affinando l’arte del discernimento: «Si può, infatti, imparare a discernere queste due voci: esse parlano due lingue diverse, hanno cioè modi opposti per bussare al nostro cuore. Come noi sappiamo distinguere una lingua dall’altra, possiamo anche distinguere la voce di Dio dalle profferte contrarie. In quale modo? Per esempio cominciando a
riconoscere che la voce di Dio non obbliga mai: Dio si propone, non si impone. Invece la voce cattiva seduce, assale, costringe: suscita illusioni abbaglianti, emozioni allettanti, ma passeggere.
La voce di Dio è una voce che ha un orizzonte, ci corregge, con tanta pazienza, ma sempre ci incoraggia, ci consola: sempre alimenta la speranza. Invece la voce del cattivo ti porta a un muro, ti porta all’angolo. Non solo: la voce del nemico distoglie dal presente e vuole che ci concentriamo sui timori del futuro o sulle
tristezze del passato.

Invece la voce di Dio parla al presente, suggerisce il bene possibile nella situazione concreta». L’azione del male si vince soprattutto con la preghiera – aggiunge il Santo Padre – richiamando l’inizio del mese mariano per eccellenza, maggio, in cui si è soliti recitare il Santo Rosario e visitare i santuari della Madonna.

Buona domenica!

don Christian