La città dalle dodici porte

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È la “nuova Gerusalemme” di cui ci parla l’evangelista Giovanni nel libro dell’Apocalisse.
Una città circondata da alte e solide mura, nelle quali si aprono dodici porte: tre per ogni punto cardinale.
Simbolo della società e simbolo anche della chiesa.
Le mura sono segno di protezione, di sicurezza, di stabilità: tutti avvertiamo il bisogno di una società che ci appoggia, che ci sostenga nel raggiungere lo scopo della nostra vita, che ci venga incontro quando ci troviamo in difficoltà.
Ma senza chiuderci in noi stessi: ecco le dodici porte, aperte in tutte le direzioni, che significano disponibilità verso l’altro, apertura mentale per comprendere situazioni di vita diverse, senza escludere nessuno.
Vale per ogni società civile, ripeto, ma vale anche per la chiesa che qualche volta è tentata (cioè noi siamo tentati) di “asserragliarsi” in armi… E infine in questa città, precisa Giovanni, non ci sono chiese.
Ahi, tutti atei? Certamente no; piuttosto tutti consapevoli che la propria vita… vive in Dio.
L’ho detto male, ma probabilmente voi lo capite meglio.
Un caro saluto.

don Gianni.