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Sicuramente l’aggettivo “bello” non è il più gettonato quando si parla di messe o in genere di celebrazioni religiose; altri aggettivi la fanno da padrone: “noioso, lungo, estenuante, grigio, cupo…” e la lista potrebbe continuare (quasi) all’infinito.
Eppure non è sempre così. Certe volte, anzi spesso, sento che anche nelle nostre celebrazioni c’è qualcosa di profondamente bello, un’atmosfera di partecipazione che fa “vibrare”, almeno un po’, anche i meno interessati alle cose religiose.
Ricordo tempo fa un commento letto sul web di un tipo, che si presentava come ateo, tendente all’anticlericale, e che diceva che partecipando, per dovere, a un funerale, aveva sentito che in quella chiesa “si viveva l’amore”.
Penso che complimento migliore non possa esserci per una comunità cristiana e per la liturgia che celebra.
È certamente merito dello Spirito Santo che agisce sempre, anche quando non sembra. Ma è merito anche della comunità: di chi si dà da fare per rendere “bella” la liturgia, e di chi cerca di viverla per renderla più vera. Continuiamo a crederci e sentiremo sempre più evidente nelle nostre celebrazioni che Gesù è veramente presente in mezzo a noi.
Un caro saluto.
don Gianni.