La parrocchia servirà pur a qualcosa. O no?

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Alcuni miei confratelli, durante il periodo dell’emergenza stretta, trasmettevano la messa in “streaming”, come si dice, cioè
diffusa su internet: tutti i parrocchiani erano molto contenti.
Ma quando si è ripresa la celebrazione in chiesa e questi confratelli hanno pensato di cancellare la messa in internet, alcuni
li hanno pregati di continuare: “È così comodo seguire la messa comodamente seduti in giardino, sorseggiando una birra alla frescura della sera…”
È un caso limite, lo ammetto. Per fortuna ci sono state e ci sono tuttora le messe in televisione. Ma dovremmo stare attenti, chi non è relegato in casa, a non perdere il contatto con la nostra comunità concreta.
Lo so, lo so: le prediche in tv sono più belle, il coro in tv canta meglio, tra i fedeli in tv non c’è il vicino antipatico o il parente con cui sono in rotta…
La mia comunità parrocchiale può essere sgangherata, zoppicante, indisponente però…
Però è la mia comunità, è quella in cui vivo ed è reale.
Una realtà, ripeto, non perfetta, ma reale. Appunto.
Un caro saluto.

don Gianni.