Edizione 42

Scarica il bollettino Insieme del 2 febbraio

È il quarantaduesimo anno che la chiesa italiana celebra nella prima domenica di febbraio la giornata della vita.
Sono quarantadue anni che ci viene ripetuto che l’accoglienza della vita è qualcosa che ci dovrebbe caratterizzare come credenti.
Un’insistenza che sembra fuori luogo e degna di miglior causa in una società che pare sempre più guardare all’aborto non tanto come situazione limite, ma come un normale, doveroso, irrinunciabile diritto personale.
Così normale e doveroso che una donna che si sente a disagio di fronte a questa scelta, finisce per credersi fuori luogo, sbagliata, vittima di tabù e oscurantismo medievale.
Abbiamo bisogno, soprattutto oggi, di fiducia nel futuro.
Abbiamo bisogno di aprire e di mantenere continuamente aperte le porte alla vita.
A quella che deve ancora sbocciare e a quella che è già sbocciata, ma rischia di appassire per mancanza di amore o per eccesso di amore sbagliato.
Consapevoli che la vita non conosce scarti.
Un caro saluto.

don Gianni.