Scarica il bollettino Insieme del 14 maggio

Cari parrocchiani,
Gesù fa una grande promessa a chi si abbandona al suo amore: “Non vi lascerò orfani”. L’uomo si sente spesso solo,
disorientato, orfano. La presenza stessa del Signore nella storia è misteriosa, compenetrata dall’impressione della sua assenza.
Questo silenzio, da una parte, ci aiuta a capire i nostri fratelli che non conoscono Dio, dall’altra parte ci spinge a invocare una sua presenza più tangibile.
Per questo Gesù ci assicura che l’unione sua e del Padre con noi è realizzata dallo Spirito Santo. Questo dono gratuito Gesù lo chiede incessantemente al Padre per noi, perché sia accanto a noi e dentro di noi, come ospite dolce. Lo Spirito Santo è chiamato “l’altro Paraclito”. Il primo Paraclito è Gesù e lo Spirito Santo continua il compito svolto da Gesù. Il termine Paraclito significa avvocato, colui che ci difende di fronte al mondo; significa anche consolatore, colui che ci esorta al bene e sostiene la nostra fedeltà al Signore, colui che ci soccorre in ogni circostanza.
Chiediamo allo Spirito che difenda la nostra fede, facendoci esclamare che Dio è Padre, che Gesù Cristo è il Signore!

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 7 maggio

Cari parrocchiani,
Gesù vive la sua morte come atto estremo di amore e di affidamento alla volontà del Padre, come ritorno a Lui, come comunione piena con Lui.
Ma i discepoli non resteranno soli perché egli sarà sempre con loro. Infatti, il posto che Gesù va a preparare non è soltanto, in primo luogo, il paradiso; il posto che egli va a prepararci lo viviamo anzitutto qui, sulla terra.
Questo posto è la nostra condizione di figli di Dio nell’esistenza quotidiana. Poter vivere in comunione col Padre e fare della vita un’offerta a Lui, in un dialogo filiale, annunciare le opere meravigliose che Dio compie nella storia e proclamare la propria fede come passaggio dalle tenebre alla luce: questo è il posto e il compito che
Gesù prepara ai suoi discepoli.
Per questo, a Filippo e a noi, Gesù dice che per vedere il Padre c’è un solo modo: guardare al Figlio, ascoltare la sua parola, riconoscere le sue opere.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 30 aprile

Cari parrocchiani,
essere chiamati per nome è sempre un segno di familiarità; ci mette a nostro agio, ci fa sentire riconosciuti, ci fa sentire sicuri e a volte addirittura… amati. Anche Gesù ci chiama e non lo fa collettivamente; ci chiama “ciascuno per nome”, ciascuno per compiere qualcosa di diverso, di unico, qualcosa che porti il suo amore nel mondo.
Ma nel nostro vivere quotidiano, così caotico e frenetico, riusciamo ad ascoltare la voce del Buon Pastore che ci chiama, che chiama il mio nome? E come distinguere l’ispirazione di Dio dalla voce del ladro, dalle suggestioni del maligno?
Il suggerimento che Papa Francesco, cresciuto alla scuola degli Esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola (1491-1556), ci offre è semplice e al tempo stesso impegnativo: affinando l’arte del discernimento: «Si può, infatti, imparare a discernere queste due voci: esse parlano due lingue diverse, hanno cioè modi opposti per bussare al nostro cuore. Come noi sappiamo distinguere una lingua dall’altra, possiamo anche distinguere la voce di Dio dalle profferte contrarie. In quale modo? Per esempio cominciando a
riconoscere che la voce di Dio non obbliga mai: Dio si propone, non si impone. Invece la voce cattiva seduce, assale, costringe: suscita illusioni abbaglianti, emozioni allettanti, ma passeggere.
La voce di Dio è una voce che ha un orizzonte, ci corregge, con tanta pazienza, ma sempre ci incoraggia, ci consola: sempre alimenta la speranza. Invece la voce del cattivo ti porta a un muro, ti porta all’angolo. Non solo: la voce del nemico distoglie dal presente e vuole che ci concentriamo sui timori del futuro o sulle
tristezze del passato.

Invece la voce di Dio parla al presente, suggerisce il bene possibile nella situazione concreta». L’azione del male si vince soprattutto con la preghiera – aggiunge il Santo Padre – richiamando l’inizio del mese mariano per eccellenza, maggio, in cui si è soliti recitare il Santo Rosario e visitare i santuari della Madonna.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 23 aprile

Cari parrocchiani,
in questa terza domenica di Pasqua vediamo come i due discepoli di Emmaus inciampano nella realtà della croce, nel
mistero del dolore, delle aspettative riposte in Gesù e andate deluse. Vedono le loro speranze stroncate, la violenza e l’ingiustizia che trionfano, perciò fanno fatica ad accettare il mondo, gli uomini e soprattutto Dio stesso.
Ma Gesù prende, come sempre, l’iniziativa: si mette al loro livello, segue il loro stato d’animo, il loro dibattito e li aiuta a uscire dalla loro situazione. Il calore suscitato dall’ascolto della Parola, la speranza e nello stesso tempo la paura di non farcela da soli, diventano preghiera: “Resta con noi, perché si fa sera”!
L’esperienza dei due discepoli si rinnova anche nelle nostre Messe: in ogni Eucaristia Gesù, che conosce le nostre sofferenze, ci ascolta, ci parla, prende il pane, lo benedice, lo spezza e ce lo distribuisce: non più pane terreno ma la comunione con se stesso, vero “pane per la vita del mondo” (Gv 6, 51).
Infatti il nutrimento di cui l’uomo nel più profondo ha bisogno è la comunione con Dio stesso. Questa trasformazione, però, vuol essere l’inizio della trasformazione del mondo, affinché diventi un mondo di risurrezione, un mondo di Dio.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 16 aprile

Cari parrocchiani,
“Pace a voi” sono le prime parole del Risorto ai discepoli. Avrebbe potuto rimproverarli: “Vi avevo detto che sarei risorto e non mi avete creduto”; umiliarli: “Mi avete lasciato solo, tradito”; avrebbe potuto inchiodarli alle loro responsabilità. Invece li consola; mostra le mani e il costato perché lo riconoscano, credano e gioiscano di averlo ritrovato.
Dai segni della sofferenza superata si riconosce il Maestro; diffidiamo dei maestri che evitano la sofferenza. Più tardi permette al discepolo assente e incredulo di godere anche lui della risurrezione.
E la misericordia, la compassione di Cristo diventano il grande segno dell’amore di Dio verso di noi; e la misericordia che noi abbiamo verso gli altri diventano segno dell’amore di Dio per gli uomini.

Buona domenica!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 9 aprile

Cari parrocchiani,
celebrare la Pasqua, ancora una volta in un contesto mondiale disseminato di guerre che produce disillusione e amarezza, non è facile! È vero: avevamo riposto le nostre speranze in cose che ci hanno deluso (ideologie, economia, tecnica…) e ora viviamo nell’incertezza e nel timore per il futuro, per cui ci sembra più difficile arrivare alla fede dell’evangelista Giovanni che, giunto al sepolcro con Pietro, “vide e credette”!
Eppure, anche in questa Pasqua del 2023 la Chiesa, ripetendo l’acclamazione gioiosa dei primi discepoli, proclama: “Cristo è veramente risorto!”. Di fatto vediamo che sui mausolei dei grandi della storia sta scritto “Qui giace…” mentre al sepolcro di Gesù è scolpito in greco, sulla pietra, il primo annuncio “È risorto!” e per questo crediamo di camminare verso la pienezza della vita ogni qual volta, guardando il cielo, sentiamo l’intensità della gioia di vivere in terra. Perciò, se vuoi essere anche tu un profeta di gioia… annuncia che la vita ha vinto la morte!
E cammina da vivo con il Vivente!
La nostra Pasqua diventi solidarietà e comunione con tutte le famiglie, specialmente con quelle provate dal dolore, dalla malattia, da difficoltà economiche, dalla perdita del lavoro, per poi estendersi a tutti coloro che in Italia e nel mondo soffrono, lottano e sperano per un’avvenire migliore. In questo ricordiamo i nostri missionari e coloro che sono discriminati e perseguitati per causa della loro fede in Cristo.
Ora, nella mia prima Pasqua con voi, confido nelle vostre preghiere, nella vostra pazienza e nella vostra collaborazione e con l’occasione auguro una buona Pasqua a tutti i volontari delle nostre parrocchie che si offrono per i vari servizi: il vostro esempio trascini altre persone,
specialmente i giovani.
E, ancora, auguro una buona Pasqua a quanti si prestano volontariamente per servire il bene comune nelle sue
molteplici forme e a coloro che sono stati eletti per esercitare il governo per il bene dei cittadini.

Che il Signore Risorto vi benedica tutti!

don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 2 aprile

Cari parrocchiani,
davanti alla passione di Gesù ci fecero una magra figura: tutti spaesati, pavidi, incapaci! Giuda, Pietro, gli altri che fuggono.
Poveri discepoli, come noi fragili e inesperti.
Dio non sceglie gli eroi. Noi siamo come la folla che un giorno grida “osanna” e l’altro “crocifiggilo”! O come il Sinedrio, che non vuole compromettere gli equilibri con l’occupante. O come Pilato, che non vuole rischiare la carriera. O come i soldati… Oppure come il centurione che dà gloria a Dio. O come Giuseppe d’Arimatea…
Ci siamo tutti, invitati ad alzare lo sguardo a Colui che è stato innalzato.

Buona Settimana Santa,
don Christian.

Scarica il bollettino Insieme del 26 marzo

Cari parrocchiani,
la risurrezione di Lazzaro ci garantisce che la morte non è la fine di tutto.
Dopo il colloquio con le sorelle Marta e Maria, Gesù si reca al sepolcro e lì si turba, piange perché la morte continua a rimanere uno scandalo, un mistero inquietante anche per lui.
Egli si pone di fronte alla tragicità della morte e reagisce con amore, pianto e turbamento; soffre con l’uomo che soffre, piange con coloro che sono nel dolore. Lazzaro diventa rivelazione di fino a dove arriva la salvezza di Dio, diventa prefigurazione della stessa risurrezione di Gesù e segno della salvezza definitiva di tutti gli uomini.
Lazzaro, e con lui ogni uomo, non ha da temere la morte, perché prima di tutto c’è l’amore di Cristo che è più forte della
morte.
Con questa certezza l’esistenza non è più quella di prima. S. Agostino ci ricorda che “Lazzaro sia per te uno specchio:
contemplando te stesso in lui, credi nel pianto di Gesù per te, nell’amore di Gesù per te, credi nel risveglio della risurrezione!”.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 19 marzo

Cari parrocchiani,
anche oggi il vangelo ci presenta un episodio molto ricco per prepararci alla veglia pasquale, al rinnovamento del
Battesimo.
Questa storia è stata narrata per farci riflettere sulla nostra vita: anche noi siamo nati ciechi, incapaci di vedere Dio, di credere in Lui.
Abbiamo ricevuto il Battesimo perché siamo stati portati da altri a Gesù ed è grazie al Battesimo che il nostro successivo impegno di capire e di testimoniare ha potuto avere esito positivo.
Gesù regala agli uomini i suoi doni ma chiede anche la loro collaborazione fiduciosa. Il cieco obbedisce, va, si lava, guarito e poi riflette su quanto gli è accaduto e così incomincia a crescere nella fede. Prima dice che Gesù è un uomo, poi lo riconosce come un profeta, un uomo che viene da Dio, infine lo adora come Signore.

Buona domenica!
don Christian

Scarica il bollettino Insieme del 12 marzo

Cari parrocchiani.
Il Vangelo di questa terza domenica di Quaresima ci narra un incontro, avvenuto presso il pozzo di Giacobbe, tra Gesù e
una donna della Samaria. Per gli ebrei di allora, chi parlava con un samaritano diveniva impuro.
Gesù, invece, parla liberamente con quella donna; cosa che stupisce persino lei che è pure una peccatrice. Gesù, che legge nel profondo, lo sa e le annuncia la possibilità di redenzione dal suo stato di vita.
La donna si sente amata e corre ad annunciare che ha incontrato il Messia. Gesù diviene l’acqua della sua sete, il pane della sua fame d’amore vero. Un tale delirio d’amore rientra perfettamente nello stile di conversione guidata da Dio.

Buona domenica!
don Christian